Tagliatelle al ragu' d'anatra

Mi deve essere sfuggita la mano. Ormai ho così tanti tipi di farine che la mia dispensa non ne può più.
La farina è un elemento delicato. Non sempre è sufficiente richiudere bene il sacchetto che la contiene. No, la farina ama uscire all'aperto, essere arieggiata, vivere in un clima fresco e asciutto,  trovare insomma una sistemazione più consona alla sua nobiltà, del semplice involucro che l'ha accompagnata fino a casa nostra. D'altra parte ha ragione lei. Cosa sarebbe una cucina senza farina? Merita dunque la nostra cura e la nostra attenzione anche perché le malefiche farfalline che rischiano di farci buttare tutto, sono sempre in agguato. Sto studiando quale tipo di collocazione  potrebbe risultare la migliore per una casa. Barattoli di vetro? C'è chi usa il sottovuoto ma io non ho gli strumenti adatti per crearlo. Chi parla di conservazione in freezer. Chi semplicemente mette foglie di alloro nella farina stessa e sui ripiani dove è conservata. Questa soluzione mi piace molto e credo che la adotterò. In cortile ho un magnifico albero di alloro, regalo del mio papà quando mi trasferii in questa casa. Sì, lui mi  regalava solo cose preziose, quelle che con la loro semplicità, il loro profumo e la loro bellezza regale, appagano i sensi e il cuore: le aromatiche, i mughetti, i suoi kiwi, le albicocche, le rose baccara che continuano a fiore nel giardino di mio fratello.
Ho trovato una farina speciale e non vorrei mai che si risentisse per non aver avuto un adeguato trattamento!
Le foglie del mio prezioso alloro, saranno destinate a lei.


TAGLIATELLE AL RAGU' D'ANATRA





per 4 persone:
200 g farina tipo 1 macinata a pietra
2 uova

2 cosce d'anatra
olio evo
1 carota
1 cipollina media di Tropea
1 bicchierino di grappa
3 bacche di ginepro
1 foglia di alloro
1 pezzetto di corteccia di cannella
brodo di pollo
sale e pepe
Parmigiano Reggiano

Impastare uova e farina e far riposare almeno 30 minuti coprendo con una ciotola.
Riprendere l'impasto, stenderlo in sfoglie con la macchina per la pasta e ricavarne poi delle tagliatelle con l'apposita trafila.

Privare le cosce della pelle. In una padella con 2 cucchiai di olio evo mettere a rosolare carota e cipolla tritate finemente. Aggiungere le cosce e rosolare. Sfumare con la grappa, profumare con alloro, ginepro e cannella. Diluire il concentrato in un mestolo di brodo caldo e irrorare la carne. Mettere il coperchio e portare a cottura a fuoco dolcissimo, aggiungendo al bisogno altro brodo. Quando le cosce saranno ben cotte, prelevarle dalla padella, disossarle, tagliarle a coltello per ottenere un ragù grossolano.




Rimettere nella padella insieme al resto del condimento.




 Condirvi le tagliatelle appena affioreranno dall'acqua salata in cui le avrete poste a cuocere. 
Completare con una spolverata di Parmigiano Reggiano.





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