Faraona alla Saba al profumo di timo e ginepro con castagne

Niente. La Befana non ci ha portato niente. No, non siamo stati cattivi. Dove abito io la tradizione non c'è. Dove abitavo prima sì. In provincia di Rovigo i bambini aspettano la "Vecia" con dolcetti e gli ultimi regalini prima del rientro a scuola. Qui è passata santa Lucia il 13 dicembre.
Certo che i bambini sono di larghe vedute e tradizioni o no, anche da noi si vende qualche calza e soprattutto chi proviene da un'altra provincia o da un'altra regione, ci tiene a mantenere ciò che apparteneva alla sua infanzia. A casa mia festeggiamo l'Epifania e mettiamo nel presepe le statuine dei saggi d'Oriente, sperando che lasciano in dono anche a noi, un po' della loro saggezza e della loro lungimiranza. Poi è l'ultimo giorno di vacanza prima della ripresa delle scuole e quindi fare festa, anche a tavola, può aiutare ad ingranare quella marcia che per queste settimane se ne era stata tranquilla. Dunque, niente calze ma la befana ci ha portato una bella

FARAONA ALLA SABA AL PROFUMO DI TIMO E GINEPRO CON CASTAGNE

1 faraona a pezzi
olio evo
100 g castagne lessate Noberasco
1/2 cipolla bianca
1 bicchierino di Saba (mosto cotto molto usato in Emilia dai dolci alle carni, alle bevande)
2 rametti di timo fresco
3 bacche di ginepro pestate
brodo leggero
sale
pepe bianco

Tagliare la cipolla a velo e soffriggere in 3 - 4 cucchiai di olio evo. Aggiungere i pezzi di faraona e far rosolare. Sfumare con la Saba



 unire le castagne spezzettandone alcune con le mani, il timo, le bacche di ginepro. Aggiustare di sale e pepe.




Coprire il tegame e far cuocere per un' ora circa, eventualmente aggiungendo brodo al bisogno. Cuocendo, le castagne si sfalderanno formando una bella salsa densa.







Si potrebbe anche frullare ma ho preferito lasciarla così in modo che si sentissero i pezzi delle castagne.
Il tegame è stato ripulito con il pane; sì, si può provare.





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