Tagliatelle al basilico - Basilico
Abito in un condominio e il mio orto personale..non esiste.
I miei genitori avevano un orto grande, bellissimo e credo di aver iniziato a comprare verdura da sposata.
In mio padre ho osservato l'amore per la terra, il trepidare per la crescita delle piantine, la pazienza del trapiantare, la ritualità dell'annaffiare, la soddisfazione del raccolto.
Quello che cresceva nel nostro orto, si mangiava prima con gli occhi e con il cuore che con la bocca.
Da sposata ho avuto una tragica sorpresa: la verdura costa, eccome!
E spesso ha un sapore...dove ha il sapore?
Fatto sta che ho tentato di replicare la magia dell'orto.
Non è stato così facile. Evidentemente, quello che mio padre ci faceva apparire molto naturale, nascondeva un lavoro e una sapienza nella cura e nel trattamento delle piante, che non vendono insieme alla busta delle sementi o alle piantine già grandicelle. Inoltre, vivere in condominio, non comprende la proprietà di un orto.
Ho insistito: faccio l'orto sul balcone! Qualche pomodorino, piccoli peperoni (non per la qualità ma perché proprio poverini di più non facevano), clima monsonico.Ho imparato a mie spese che se ti scordi di annaffiare una, due, tre sere, non puoi compensare mettendo tutta in una volta, la quantità d'acqua che avrebbe dovuto essere distribuita in tre giorni.
Ma come...sembrava così facile.
Controllo le mani: nessun pollice verde.
Rassegnarmi completamente? Mi sembrerebbe di rinnegare le mie radici, i valori orticoli che mio padre ha cercato di trasmettermi. Almeno le aromatiche, su quelle devo vincere io. E così, chiedi di qua, chiedi di là, qualcosa ho imparato a coltivare: timo, salvia, rosmarino (vita breve ma vita), maggiorana, basilico.
Il basilico lo amo da impazzire. Trovo il suo profumo inebriante. Basta accarezzarne le foglie per esserne avvolti. Quest'anno ne ho fatto un vaso grande, bellissimo! E ho scoperto che, anche se non posso più chiedere a mio padre, gli ortolani sanno qualcosa in più di me e che basta davvero chiedere per imparare.
Fatto sta che al mattino, alzate le tapparelle, la prima visita va al basilico. Balcone a nord (quante povere piantine ho "cotto" prima di capire che dovevo cercare una posizione dove il sole fosse meno violento!), un piccolo annaffiatoio che bagni e non inondi, l'augurio reciproco di una buona giornata.
Sì, saluto il mio basilico. Sarei ingrata a non farlo sapendo quanto sapore regalerà durante la giornata ai miei piatti.
Ieri l'ho nascosto nelle tagliatelle.
I miei genitori avevano un orto grande, bellissimo e credo di aver iniziato a comprare verdura da sposata.
In mio padre ho osservato l'amore per la terra, il trepidare per la crescita delle piantine, la pazienza del trapiantare, la ritualità dell'annaffiare, la soddisfazione del raccolto.
Quello che cresceva nel nostro orto, si mangiava prima con gli occhi e con il cuore che con la bocca.
Da sposata ho avuto una tragica sorpresa: la verdura costa, eccome!
E spesso ha un sapore...dove ha il sapore?
Fatto sta che ho tentato di replicare la magia dell'orto.
Non è stato così facile. Evidentemente, quello che mio padre ci faceva apparire molto naturale, nascondeva un lavoro e una sapienza nella cura e nel trattamento delle piante, che non vendono insieme alla busta delle sementi o alle piantine già grandicelle. Inoltre, vivere in condominio, non comprende la proprietà di un orto.
Ho insistito: faccio l'orto sul balcone! Qualche pomodorino, piccoli peperoni (non per la qualità ma perché proprio poverini di più non facevano), clima monsonico.Ho imparato a mie spese che se ti scordi di annaffiare una, due, tre sere, non puoi compensare mettendo tutta in una volta, la quantità d'acqua che avrebbe dovuto essere distribuita in tre giorni.
Ma come...sembrava così facile.
Controllo le mani: nessun pollice verde.
Rassegnarmi completamente? Mi sembrerebbe di rinnegare le mie radici, i valori orticoli che mio padre ha cercato di trasmettermi. Almeno le aromatiche, su quelle devo vincere io. E così, chiedi di qua, chiedi di là, qualcosa ho imparato a coltivare: timo, salvia, rosmarino (vita breve ma vita), maggiorana, basilico.
Il basilico lo amo da impazzire. Trovo il suo profumo inebriante. Basta accarezzarne le foglie per esserne avvolti. Quest'anno ne ho fatto un vaso grande, bellissimo! E ho scoperto che, anche se non posso più chiedere a mio padre, gli ortolani sanno qualcosa in più di me e che basta davvero chiedere per imparare.
Fatto sta che al mattino, alzate le tapparelle, la prima visita va al basilico. Balcone a nord (quante povere piantine ho "cotto" prima di capire che dovevo cercare una posizione dove il sole fosse meno violento!), un piccolo annaffiatoio che bagni e non inondi, l'augurio reciproco di una buona giornata.
Sì, saluto il mio basilico. Sarei ingrata a non farlo sapendo quanto sapore regalerà durante la giornata ai miei piatti.
Ieri l'ho nascosto nelle tagliatelle.
per 6 persone:
300 g semola
3 uova
2 manciate di basilico
300 g semola
3 uova
2 manciate di basilico
acqua
olio evo
3 grossi pomodori ramati
sale
zucchero
scorza di mezzo limone
mandorle a lamelle
Parmigiano Reggiano o pecorino
Nel robot con il cutter, inserire la semola, le uova e il basilico lavato e tamponato. Impastare aggiungendo a filo poca acqua. Lasciar riposare l'impasto sotto una ciotola per almeno 1 ora.
Lavare i pomodori e inciderne il fondo con un taglio a croce. Buttarli in acqua portata a bollore e attendere 2 minuti. Prelevarli dalla pentola, togliere la buccia, privarli dei semi e tagliarli grossolanamente.
In una padella antiaderente scaldare 3 cucchiai di olio evo, mettere il pomodoro, sale e un pizzico di zucchero per spegnerne l'acidità. Cuocere per pochi minuti
In un'altra padellina tostare le mandorle a lamelle.
Lavare il limone, togliere la parte gialla di metà della sua scorza, tagliarla a julienne.
Riprendere la pasta e stenderla con la macchina per la sfoglia prima in lunghe strisce.
Ricavarne poi dell tagliatelle con l'apposito attrezzo. Lasciar asciugare la pasta sul tagliere cospargendola eventualmente di poca semola.
Portare ad ebollizione dell'acqua salata, buttare le tagliatelle e quando affiorano trasferirle nella padella con il sugo per saltarle.
Fuori dal fuoco unire poi le mandorle e la julienne di limoni.
Insaporire con il parmigiano o il pecorino tagliati a lamelle (in foto non li vedete perché me li sono scordata ma nel mio progetto di ricetta c'erano e secondo me avrebbero dato un sapore in più...pazienza!).
olio evo
3 grossi pomodori ramati
sale
zucchero
scorza di mezzo limone
mandorle a lamelle
Parmigiano Reggiano o pecorino
Nel robot con il cutter, inserire la semola, le uova e il basilico lavato e tamponato. Impastare aggiungendo a filo poca acqua. Lasciar riposare l'impasto sotto una ciotola per almeno 1 ora.
Lavare i pomodori e inciderne il fondo con un taglio a croce. Buttarli in acqua portata a bollore e attendere 2 minuti. Prelevarli dalla pentola, togliere la buccia, privarli dei semi e tagliarli grossolanamente.
In una padella antiaderente scaldare 3 cucchiai di olio evo, mettere il pomodoro, sale e un pizzico di zucchero per spegnerne l'acidità. Cuocere per pochi minuti
In un'altra padellina tostare le mandorle a lamelle.
Lavare il limone, togliere la parte gialla di metà della sua scorza, tagliarla a julienne.
Riprendere la pasta e stenderla con la macchina per la sfoglia prima in lunghe strisce.
Ricavarne poi dell tagliatelle con l'apposito attrezzo. Lasciar asciugare la pasta sul tagliere cospargendola eventualmente di poca semola.
Portare ad ebollizione dell'acqua salata, buttare le tagliatelle e quando affiorano trasferirle nella padella con il sugo per saltarle.
Fuori dal fuoco unire poi le mandorle e la julienne di limoni.
Insaporire con il parmigiano o il pecorino tagliati a lamelle (in foto non li vedete perché me li sono scordata ma nel mio progetto di ricetta c'erano e secondo me avrebbero dato un sapore in più...pazienza!).
Se tu aprissi un piccolo ristorantino, io verrei a mangiare da te tutti i giorni, farei l'abbonamento! Dire che queste tagliatelle sono squisite è dir poco. Applauso!
RispondiEliminaSono profumate e i profumi mi piacciono tantissimo!!
EliminaNoi abitiamo in campagna, siamo fortunati ed abbiamo un piccolo pezzo di terra che però, fino a quando lui vorrà, è coltivato da uno zio (credo di averti già parlato del suo grande orto da cui attingiamo!!!) e così anch'io in giardino ho avviato la produzione di piante aromatiche...favolose e favolosi i piatti che ti permettono di preparare...
RispondiEliminaSono d'accordo con Maria Grazia...queste tagliatelle sono uno spettacolo e poi noi (siamo di Genova)il basilico lo mettiamo anche nel caffè-latte è una sorta di mania!!!!!
Un abbraccio
monica