Cavoli e cavoli in pasta brisée profumata

Vi capita mai di avere  la percezione di camminare sul bordo di un precipizio, di essere sul punto di varcare soglie a voi non consentite, di sfidare i migliori auspici astrologici sotto cui si presenta una giornata?
Sì vero? Tutti lo facciamo. Rimproveriamo i bambini e i ragazzi quando si cimentano nella stessa impresa: "Ma come, sai che è pericoloso, che avresti potuto farti male, e lo hai fatto ugualmente???Ma cosa devi dimostrare, non impari mai!".
Eppure, come non assaporare il piacere sottile e solleticante di provarci, almeno una volta, silenziosamente, magari si è così veloci che la cosa non viene percepita, magari non se ne accorge nessuno, magari alla fine mi sento un eroe, come lo studente cinese che si coricò davanti al carrarmato che si dirigeva verso di lui.

In questi ultimi tempi mi sono due messa ben due volte in questa situazione.
La prima è quando ho voluto squarciare il velo che ripara la mia meta pensionistica, affrontando la realtà a muso duro, guardandola dritta negli occhi. Ho cercato di indossare un'aria leggermente disinvolta, l'aria di chi non è poi così interessato alla cosa ma dato che passava di lì.. sono caduta ai primi secondi del primo round.
Il sindacalista che mi ha ricevuto, mi ha sbattuto davanti con sufficienza l'inutilità della mia richiesta, si è spazientito per le domande non abbastanza precise che gli ho rivolto e per la mia difficoltà ad entrare nel suo linguaggio. No, non valeva nemmeno la pena parlarne,  Poi, quando ha visto che il colpo era andato a segno, ha infierito; 67 anni.
Amo il mio lavoro ma quando nella Bibbia leggo che per ogni cosa c'è il suo momento, che c'è un tempo per ogni cosa e per ogni azione, caspita, ci credo davvero, so che è così, lo avverto nella mia persona! E meno male che posso contare sull' indulgenza dei miei scolari: "Dai maestra, fai una corsa con noi... Ma no dai, ci puoi aspettare lì". Capite cosa intendo vero?
Bene, ho ricacciato le lacrime, mi sono fatta forza e grazie al cielo mi si è spalancato un chiarore nel cuore: imparare sempre più a gustare il tempo che ho giorno per giorno, momento per momento, a scuola, in casa, per strada, nella mia cucina, in macchina, senza aspettare un ipotetico momento in cui tutto si dipanerà e potrò avere la libertà cui anelo. Cogliere l'attimo, vivere libera in mezzo a quanto la vita mi propone, passare con leggerezza fra quanto mi accade. Esserci fino in fondo e al tempo stesso capire con sollievo che non sono io l'artefice di tutto, che dove non arrivo io, coglierà il testimone qualcun'altro, che la vita è fatta di molto più di quanto posso avvertire.
Sentire il piacere dell'essermi sporcata le mani in ciò che faccio e allo stesso tempo saper cambiare rotta, semplicemente volgendo lo sguardo altrove. Parlo da un pulpito privilegiato: non ho gravi difficoltà nella vita, sono circondata da persone che mi vogliono bene e vogliono il mio bene, non sono mai stata sola nell'affrontare i momenti difficili.

No, non credo siano necessari traslochi biblici in posti esotici o attendere tempi futuri per assaporare la vita.
Forse basta accorgersi che la vita è già nelle nostre mani.
Va solamente danzata, senza attendere che qualcosa o qualcuno ci inviti. Roba da duri!






E la seconda occasione in cui me la sono andata a cercare, è quando ho progettato un piatto a tutto cavoli. Solo l'amore di mio marito ha varcato la diffidenza, il resto della famiglia mi ha voltato le spalle!


CAVOLI E CAVOLI IN PASTA BRISEE PROFUMATA





per la pasta brisée:
200 g farina 00
5 g sale
90 g burro
1 uovo medio
20 g acqua
peperoncino secco macinato al momento, quantità a piacere
timo fresco

per il ripieno:
50 ml panna liquida
150 g fontina
1 cestino di cavoletti di Bruxelles
1 cavolfiore
1 broccolo medio
olio evo
1 scalogno

Impastare tutti gli ingredienti per la brisée nella planetaria.





Avvolgere il panetto che si è formato nella pellicola da cucina. Far riposare in frigo almeno 30 minuti.

Mondare le verdure e cuocere a vapore una decina di minuti (forse anche qualche minuto in più per i cavoletti). Ripassarle poi in padella dove è stato soffritto dolcemente uno scalogno in due cucchiai di olio. Aggiustare di sale e pepe.

In una casseruola fondere la fontina tagliata a tocchetti nella panna e insaporire di pepe. Spegnere il fuoco ma tenere in caldo per non farla rapprendere. Si può eventualmente appoggiare la casseruola della fonduta su una pentola più grande contenente acqua calda.

Stendere la pasta e foderare con questa degli stampini di circa 12 cm di diametro.





Bucherellare il fondo, mettere uno o due cucchiai di fonduta e le verdure, creando delle composizioni secondo il proprio gusto.








Forno caldo a 180° per 20 minuti circa.










Eppure secondo me sono anche belli!!!

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