Grissini stirati

Voglia di pane, di veder crescere, di prendermi il tempo di una lievitazione lenta, tranquilla.
Sì perché è vero che per cucinare occorre del tempo e questo è un lusso che non sempre ci possiamo concedere. Ma può essere anche una meravigliosa scusa per dire che non ne abbiamo voglia e anche questo è lecito. O ci possiamo sentire un po' insicuri nell'affrontare un piatto, una ricetta, come se temessimo il giudizio di qualcuno. Credo che il segreto sia nel procedere a piccoli passi.
Tutti siamo capaci di fare un passo. Magari non tutti, io per prima,  siamo capaci di affrontare lunghe camminate, le montagne le vediamo solo dal basso o dai documentari, e i rifugi raggiunti fanno parte dei ricordi di tempi e chili passati.  Ma di fare un passo siamo capaci, un passo fisico e mentale, siamo capaci e lo dobbiamo  a chi non lo può fare quel passo.
Si fa un bel respiro, si prende coraggio e nel silenzio ci si butta, senza proclami e annunci, e si posiziona davanti a sé tempo e farina. Quel che ne esce è un pane buono e profumato. Buono perché più digeribile, profumato perché è solo il tempo che permette di far uscire il miglior profumo dall'impasto, quel profumo che attende di essere scoperto e portato alla luce.
Un po' come il miglior profumo di noi stessi, che esce solo con la pazienza del tempo e con il calore che ci circonda.


GRISSINI STIRATI






500 g farina Manitoba
300 ml di acqua
35 g olio evo delicato
5 g miele
2 g lievito di birra
10 g sale

semolino

Alla sera mettere nella planetaria l'acqua, l'olio, il miele, la farina e il lievito sbriciolato. Dopo 5 minuti aggiungere il sale e proseguire per altri 10 minuti. Mettere l'impasto che risulterà molto morbido, in una terrina, ricoprire con la pellicola da cucina e riporre nella parte bassa del frigorifero.
Il giorno dopo riprendere l'impasto, spolverare il tagliere di farina, versarvi l'impasto. Dividerlo in due parti, dare a ciascuna una forma rettangolare e impastarlo brevemente. Ungere di olio, ricoprire di pellicola e attendere un'altra ora. Trascorso il tempo, liberare l'impasto dalla pellicola e tagliarlo con un tarocco a fette larghe due cm. Trasferire queste fette di impasto (assomigliano a dei rotolini corti e tozzi) in un piatto con semolino e avvolgerli in esso.






Poi prenderli dalla parte centrale e tirare fino a formare un lungo cordoncino, il grissino, che rimarrà più grosso alle estremità e non si romperà grazie all'elasticità della pasta. Trasferire i grissini su di una teglia da forno e cuocere a forno caldo 230° per 12-14 minuti, fino a leggera doratura.




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