Museo del culatello e del masalen




Domenica pomeriggio. Usciamo per concessionarie. E' quasi ora di cambiare la macchina, serve a me e ai miei ragazzi per impegni di lavoro. Ne provo una, mi piace. Facciamo il preventivo, non mi piace. Cosa facciamo? E' una bella giornata di sole. So che oggi apre al pubblico, poco lontano da qui, a Polesine Parmense (Pr), il Museo del culatello e del masalen (il norcino, come si dice da queste parti).
La struttura è della famiglia Spigaroli. Quella famiglia Spigaroli.  Quella dell'Antica corte pallavicina. Quella presso cui vanno a fare spesa di culatelli tal Carlo d'Inghilterra, Alberto di Monaco, Massimo Bottura per la sua Osteria francescana, Alain Ducasse, Andrea Berton, e altri.
Il primo ad averli scoperti? Il signor Giuseppe Verdi che di casa stava appunto da quelli parti, riva Po, nebbia anzi, "speriamo ci sia la nebbia" come recita il mantra recitato dai norcini perché pare sia proprio la nebbia e il particolare microclima del luogo, a favorire la stagionatura di questi meravigliosi salumi declamati da numerosi poeti, da D'Annunzio a Guareschi.
Andiamo. Il paese è minuscolo, piccolo, ma davvero piccolo.








Appena fuori si apre la corte. Entri ed è subito bellezza.








Il personale è disponibile, simpatico nell'impaccio non celato del primo giorno. Facciamo il tour del Museo con l'audio guida. Le tavole sono ampie, ben illustrate, rese plastiche da parecchio materiale
che racconta la storia dei nonni, di questa terra, della passione per il maiale.




Ultima tappa del tour, la cantina dentro la quale maturano i culatelli. Sembra di entrare in una cattedrale, ti viene da parlare sottovoce, ti senti grato per poter contemplare tanta bellezza che dice lavoro, amore, sapienza, famiglia.








Usciamo e vediamo lo chef Massimo Spigaroli.




Ci provo.
Ricambia i saluti, accoglie i complimenti, mi chiede come mi è sembrato il museo perché deve capire.
Non mi chiede chi sono. Non si preoccupa di sapere se il tempo che mi dedica avrà un peso in ordine di risonanza. Mi è capitato di essere "soppesata" per sapere se valeva la pena dedicare un poco di tempo ad semplice appassionata, ad una cuoca di casa come me e non aver passato l'esame.
Spigaroli non lo ha chiesto. Ci ha personalmente accompagnati all'Hosteria del maiale dove abbiamo degustato (ad un prezzo eccezionale) alcuni dei salumi da lui prodotti. Non ricordo di aver mai sentito un profumo simile, non mi decidevo a mangiare tanto ne ero pervasa e questo mi sarebbe potuto bastare. Sapori semplici e sublimi, esaltati dal pane prodotto in loco.




Andateci a Polesine. Andateci da soli, con gli amici, la famiglia, le scolaresche.
Andateci.
Il Museo ha da raccontarvi una storia meravigliosa fatta di terra e persone, persone vere, umili e innamorate del loro lavoro. Forse sono questi gli ingredienti segreti dei culatelli di Parma.

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