Le quaglie di Babette
Buon compleanno!!!
7 anni di blog.
766 post con cui ho aperto le porte della mia cucina per avere tanti ospiti, tutti quelli che ogni giorno vengono a sbirciare fra queste righe, a trovarmi, a cercare uno spunto, a lasciare un sorriso, grazie a ciascuno di voi!
4 anni di collaborazione con un giornale locale perché amo stare in cucina ma la mia cucina è dentro ad uno specifico paese, non sulle nuvole.
3 anni di collaborazione con i Servizi sociali integrati del mio Comune perché il cibo e la sua conoscenza vanno condivisi, se lo tieni solo per te diventa un boccone amaro.
21 incontri di cucina in cui ho avuto ospiti meravigliosi per i quali cucinare e con cui dividere cibo, risate, consigli, esperienze, insomma ci siamo nutriti a vicenda, corpo e spirito ed ogni volta è una festa!
7 anni da quando ho voluto dare una forma visibile a questa passione del cucinare che mi accompagna da sempre e che mi ha inseguito fin qui. Il primo post, un risotto ai peperoni, l'ho scritto di pomeriggio, alla svelta, una ricetta semplice, non volevo più aspettare.
Venivo da un periodo difficile e una persona mi ha detto che per stare bene dovevo fare qualcosa che fosse davvero me, qualcosa che mi riuscisse facile e semplice come il respirare.
Sapevo cos'era: cucinare. E dirmelo ad alta voce è stato liberante.
Prima quasi me ne vergognavo, sembrava una cosa poco dignitosa, un modo banale di usare il mio tempo, "puoi fare cose più importanti"!
7 anni in cui non sono mai stata da sola perché Fatemi cucinare non è una persona sola ma un intero team, la mia famiglia, che da sempre mi sostiene, mi apprezza, mi affianca, mi spiana la strada, mi aiuta ad essere quella che sono: grazie amore mio, grazie ragazzi!
7 anni in cui grazie alle mie pentole sono riuscita a dare più equilibrio e serenità alle mie giornate.
E' in cucina che trovo il punto in cui ricapitolare tutte le altre esperienze, anzi, le lascio in attesa sulla soglia di questa stanza perché lì ci sono solo io e la mia voglia di vedere nascere un piatto dalle mie mani.
E' lo spazio in cui davvero sono io, in cui canto la mia nota personale in questa bellissima e impegnativa avventura che è la vita.
E' lo spazio in cui riesco a parlare al di là delle parole, in cui riesco ad amare, ad avere il piacere di procurare gioia a chi siede alla mia tavola.
Lo spazio che mi dà il piacere di una conoscenza e di un sapere che non si esauriscono mai e che attraverso gli ingredienti, mi porta ad apprezzare maggiormente la terra e le persone che la lavorano. E' lo spazio in cui nel mio piccolo, mi accorgo che di qualcosa sono capace.
Lo spazio in cui riesco a percepire attraverso i profumi e i sapori, che davvero vivere è bello e che posso nutrire il tempo di gioia anche attraverso le piccole azioni del quotidiano quali il cucinare.
Chi mi conosce sa che c'è un film che mi commuove ogni volta che lo rivedo perché traduce in pienezza quello che è per me la cucina: "Il pranzo di Babette".
Per far festa allora non posso che riprodurre uno dei piatti che questa cuoca francese propone ai suoi grigi ospiti nel suo memorabile pranzo. Questi, a poco a poco, ammaliati dai sapori sprigionati dai suoi piatti, iniziano a sciogliere la gelida rigidità interiore in cui si erano avviluppati negli anni e imparano a sorridersi a vicenda, a sorridere alla vita.
Proprio oggi inizio un nuovo tratto di vita, tutto nuovo, tutto da scoprire, da inventare, ma so che sarà stupendo. Buon nuovo inizio a me.
Buon compleanno Fatemi cucinare!
7 anni di blog.
766 post con cui ho aperto le porte della mia cucina per avere tanti ospiti, tutti quelli che ogni giorno vengono a sbirciare fra queste righe, a trovarmi, a cercare uno spunto, a lasciare un sorriso, grazie a ciascuno di voi!
4 anni di collaborazione con un giornale locale perché amo stare in cucina ma la mia cucina è dentro ad uno specifico paese, non sulle nuvole.
3 anni di collaborazione con i Servizi sociali integrati del mio Comune perché il cibo e la sua conoscenza vanno condivisi, se lo tieni solo per te diventa un boccone amaro.
21 incontri di cucina in cui ho avuto ospiti meravigliosi per i quali cucinare e con cui dividere cibo, risate, consigli, esperienze, insomma ci siamo nutriti a vicenda, corpo e spirito ed ogni volta è una festa!
7 anni da quando ho voluto dare una forma visibile a questa passione del cucinare che mi accompagna da sempre e che mi ha inseguito fin qui. Il primo post, un risotto ai peperoni, l'ho scritto di pomeriggio, alla svelta, una ricetta semplice, non volevo più aspettare.
Venivo da un periodo difficile e una persona mi ha detto che per stare bene dovevo fare qualcosa che fosse davvero me, qualcosa che mi riuscisse facile e semplice come il respirare.
Sapevo cos'era: cucinare. E dirmelo ad alta voce è stato liberante.
Prima quasi me ne vergognavo, sembrava una cosa poco dignitosa, un modo banale di usare il mio tempo, "puoi fare cose più importanti"!
7 anni in cui non sono mai stata da sola perché Fatemi cucinare non è una persona sola ma un intero team, la mia famiglia, che da sempre mi sostiene, mi apprezza, mi affianca, mi spiana la strada, mi aiuta ad essere quella che sono: grazie amore mio, grazie ragazzi!
7 anni in cui grazie alle mie pentole sono riuscita a dare più equilibrio e serenità alle mie giornate.
E' in cucina che trovo il punto in cui ricapitolare tutte le altre esperienze, anzi, le lascio in attesa sulla soglia di questa stanza perché lì ci sono solo io e la mia voglia di vedere nascere un piatto dalle mie mani.
E' lo spazio in cui davvero sono io, in cui canto la mia nota personale in questa bellissima e impegnativa avventura che è la vita.
E' lo spazio in cui riesco a parlare al di là delle parole, in cui riesco ad amare, ad avere il piacere di procurare gioia a chi siede alla mia tavola.
Lo spazio che mi dà il piacere di una conoscenza e di un sapere che non si esauriscono mai e che attraverso gli ingredienti, mi porta ad apprezzare maggiormente la terra e le persone che la lavorano. E' lo spazio in cui nel mio piccolo, mi accorgo che di qualcosa sono capace.
Lo spazio in cui riesco a percepire attraverso i profumi e i sapori, che davvero vivere è bello e che posso nutrire il tempo di gioia anche attraverso le piccole azioni del quotidiano quali il cucinare.
Chi mi conosce sa che c'è un film che mi commuove ogni volta che lo rivedo perché traduce in pienezza quello che è per me la cucina: "Il pranzo di Babette".
Per far festa allora non posso che riprodurre uno dei piatti che questa cuoca francese propone ai suoi grigi ospiti nel suo memorabile pranzo. Questi, a poco a poco, ammaliati dai sapori sprigionati dai suoi piatti, iniziano a sciogliere la gelida rigidità interiore in cui si erano avviluppati negli anni e imparano a sorridersi a vicenda, a sorridere alla vita.
Proprio oggi inizio un nuovo tratto di vita, tutto nuovo, tutto da scoprire, da inventare, ma so che sarà stupendo. Buon nuovo inizio a me.
Buon compleanno Fatemi cucinare!
LE QUAGLIE DI BABETTE
per 4 persone:
quaglie:
4 quaglie
8 fettine di lardo
brandy
paté d'oca
tartufo nero estivo
burro
sale e pepe
vol au vent:
1 rotolo di pasta sfoglia
1 uovo
salsa:
100 g scalogno
mezzo bicchiere di Porto (o Marsala secco)
brodo delle quaglie (in una casseruola sciogliere 30 g di burro e tostare le carcasse delle quaglie poi ricoprirle di acqua e far restringere il brodo che si produrrà
8 champignon
Preparare i vol au vent ricavando dalla pasta sfoglia 4 cerchi d 10 cm di diametro e altrettanti cerchi da cui si toglierà la parte centrale per formare un anello. Sovrapporre le due parti bagnandole con poca acqua, punzecchiare la parte centrale e cuocere in forno ben caldo a 180° per 15-20 minuti, fino a coloritura. Togliere poi la parte centrale del vol au vent per far spazio alla quaglia.
Mondare le quaglie dalla peluria, disossarle (tenere da parte le carcasse per il brodo), aprirle, spruzzarle di brandy e al centro di ognuna mettere un cucchiaio di paté d'oca e qualche lamella di tartufo.
Richiuderle su se stesse, avvolgerle in due fette di lardo l'una e fermare con spago da cucina.
In una padella sciogliere 30 g di burro e rosolarvi le quaglie insieme agli champignons mantenuti interi e mondati.
Sale e pepe. Trasferire le quaglie in forno a 180° per 10-15 minuti. Nella padella in cui sono state rosolate le quaglie, togliere il grasso in eccesso e rosolare lo scalogno tritato. Sfumare con il Porto e far caramellare. Unire il brodo ottenuto dalla carcassa delle quaglie, qualche pezzetto di tartufo, sale e far addensare.
Richiuderle su se stesse, avvolgerle in due fette di lardo l'una e fermare con spago da cucina.
In una padella sciogliere 30 g di burro e rosolarvi le quaglie insieme agli champignons mantenuti interi e mondati.
Sale e pepe. Trasferire le quaglie in forno a 180° per 10-15 minuti. Nella padella in cui sono state rosolate le quaglie, togliere il grasso in eccesso e rosolare lo scalogno tritato. Sfumare con il Porto e far caramellare. Unire il brodo ottenuto dalla carcassa delle quaglie, qualche pezzetto di tartufo, sale e far addensare.
Impiattamento: porre al centro del piatto un vol au vent, al suo interno mettere una quaglia e un fungo, irrorare con la salsina, completare con qualche lamella di tartufo.
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