Galette des rois
Ci sono ricette che non fanno parte della tua tradizione ma che ti attirano per la loro simpatia. Ecco, è questo il legame che ho con la galette des rois, il dolce dei re, un legame di simpatia.
Mi piace questo dolce francese che viene servito in occasione del'Epifania.
Mi piace la coroncina in cartoncino dorato che dovrebbe accompagnarlo (no, non ce l'ho e la mia vicina che ha una bambina principesse-dipendente non è in casa, quindi la corona ve la dovrete immaginare).
Mi piace che sia semplice, due fogli di pasta sfoglia e una crema frangipane all'interno.
Mi piace la sorpresa che si nasconde all'interno, una fève, una fava, un fagiolo, nella versione più semplice, un vero e proprio oggettino se ne vogliamo una versione da grande festa. Tipo uovo di Pasqua. E' una tradizione che risale al tempo dei Romani, quando, in uno dei rari momenti di umanità, i padroni offrivano ai propri schiavi un dolce entro cui era nascosta una fava. Chi la trovava diventava re per un giorno ed avevano il diritto di vedere esauriti tutti i suoi desideri.
Mi piace l'idea di regalità che rappresenta e che viene servita al pranzo dell'ultimo giorno delle feste natalizie, a condividere ancora un momento speciale prima del ritorno alla quotidianità.
la ricetta è del pasticcere, Christophe Michalak che rappresenta il volto contemporaneo della pasticceria framcese. Andate a curiosare sulla sua pagina se volete vedere delle galettes da sballo!
Mi piace questo dolce francese che viene servito in occasione del'Epifania.
Mi piace la coroncina in cartoncino dorato che dovrebbe accompagnarlo (no, non ce l'ho e la mia vicina che ha una bambina principesse-dipendente non è in casa, quindi la corona ve la dovrete immaginare).
Mi piace che sia semplice, due fogli di pasta sfoglia e una crema frangipane all'interno.
Mi piace la sorpresa che si nasconde all'interno, una fève, una fava, un fagiolo, nella versione più semplice, un vero e proprio oggettino se ne vogliamo una versione da grande festa. Tipo uovo di Pasqua. E' una tradizione che risale al tempo dei Romani, quando, in uno dei rari momenti di umanità, i padroni offrivano ai propri schiavi un dolce entro cui era nascosta una fava. Chi la trovava diventava re per un giorno ed avevano il diritto di vedere esauriti tutti i suoi desideri.
Mi piace l'idea di regalità che rappresenta e che viene servita al pranzo dell'ultimo giorno delle feste natalizie, a condividere ancora un momento speciale prima del ritorno alla quotidianità.
la ricetta è del pasticcere, Christophe Michalak che rappresenta il volto contemporaneo della pasticceria framcese. Andate a curiosare sulla sua pagina se volete vedere delle galettes da sballo!
2 rotoli di pasta sfoglia rotondi
crema pasticcera:
125 ml di latte intero
- 4 tuorli (conservare un albume)
- 50 g di zucchero
- 20 g di maizena
- vaniglia
- crema frangipane:
- 120 g di burro a temperatura ambiente
- 120 g di mandorle in polvere
- 120 g di zucchero a velo
- 2 uova
- 14 g di maizena
- scorza grattugiata di limone
- lucidatura prima della cottura:
- 1 tuorlo
- 1 cucchiaio di latte
- lucidatura dopo la cottura:
- 2 cucchiai di zucchero
- 5 cucchiai di acqua
una mandorla con la buccia
Crema pasticcera: profumare il latte con la vaniglia e portare a bollore. Battere i tuorli con lo zucchero e la maizena, diluire con il latte caldo, portare sul fuoco e mescolare fino ad addensamento. Stendere su di un piatto, coprire con pellicola a contatto e far raffreddare.
Crema frangipane: montare il burro con lo zucchero, aggiungere il primo uovo, parte della polvere di mandorle, parte della maizena, l'altro uovo e i rimanenti polvere di mandorle e maizena. Unire alla crema pasticcera, inserire in una sac a poche e porre in frigo.
Stendere il primo rotolo di pasta sfoglia, riempirlo con la crema premendo sulla sac a poche e partendo dal centro, fermarsi a tre-quattro cm dal bordo. Pennellare questa zona con l'albume conservato. Nascondere la mandorla nella crema (vicino al bordo), ricoprire con l'altro disco di pasta sfoglia e sigillare bene i bordi, accarezzando con le mani la parte dove c'è la crema (sì, risulta una specie di disco volante!).
Con l'aiuto di un foglio di carta da forno appoggiato sopra, girare la galette, risulterà più regolare.
Con le dita e la punta di un coltello decorare il bordo e pennellare con un tuorlo diluito con un cucchiaio di latte. Mettere in frigo un'ora, ripetere la pennellatura e rimettere in frigo per un'altra ora.
Il riposo al freddo è fondamentale per la buona riuscita di questo dolce.
Cuocere in forno a 180° per 40-45 minuti circa. Una volta intiepidito, lucidare la galette con uno sciroppo ottenuto portando a bollore lo zucchero con l'acqua.
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