Coniglio alla ligure

E' giovedì santo ed è una festa importante per la mia famiglia. La tradizione chiama alla condivisione del pasto seguendo il modello della cena ebraica fatto di pane azzimo, erbe amare e agnello. Erbe e pane li rimedio. Non ho l'agnello ma lo sostituisco con il coniglio. Anzi, non è nemmeno un coniglio, ho solo le sue cosce. Procedo. Questi giorni ci stanno insegnando l'importanza del cuore, di andare alla sostanza, all'essenziale, a ciò che è veramente necessario. Quest'anno non saremo in tanti alla nostra tavola ma i legami che attorno ad essa, anche attraverso i miei piatti, ho sempre cercato di costruire, ci saranno tutti. Ognuno di noi mangerà cose diverse nella sua casa ma saremo insieme e mangiando ci penseremo, uno parlerà dell'altro e la sostanza di questo giorno, di questo pasto, sarà salva, anzi aumenterà e l'essenziale sarà custodito e fecondato da questa nuova modalità: non essere soli, essere insieme, essere comunque uniti e sapersi reciprocamente amati. Anche se non mangeremo agnello.
Ti è andata bene piccolino per quest'anno.

CONIGLIO ALLA LIGURE





2 cosce di coniglio
olio evo
1 cipolla
1 carota
rosmarino
1 spicchio di aglio
due cucchiai di olive taggiasche
1 cucchiaio di pinoli
vino bianco secco
brodo vegetale


Scaldare una casseruola, mettere due cucchiai di olio  e far rosolare le cosce. Devono fare quelle crosticine che daranno poi sapore al sugo che andranno a formare. Aggiungere l'aglio, il rosmarino e la cipolla mondata e tritata e far insaporire. Dopo qualche minuti unire anche le carote mondate, pelate e tagliate a dadini. Far rosolare dolcemente il tutto. E' il momento di mettere i pinoli e le olive. Sfumare con il vino bianco. Una volta che l'alcol sarà evaporato, mettere il coperchio e portare a cottura aggiungendo al bisogno poco brodo alla volta. Occorreranno circa 40 minuti, la carne deve essere morbida.
Servire la carne irrorando con il sughetto che si sarà formato e un pizzico di pinoli.

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