Pastiera?
Lo sentite quel pizzicorino da vigilia? Quando si comincia a gustare la festa già dal giorno prima? Chi ci credeva che anche quest'anno sarebbe arrivata Pasqua? Temevamo sarebbe stata cancellata, così, per decreto, una delle tante norme di sicurezza che ci sono state date. E grazie al cielo che ci sono state date! O il governo non c'entra e siamo noi a volerla cancellare?
Non ci saremo tutti alle nostre tavole, non ci saremo nel modo in cui siamo abituati e questo può far venire voglia di buttare via tutto.
Ma ce la possiamo inventare una nuova Pasqua.
Lo dobbiamo ad ogni singola persona che da questo virus non è stata solo sfiorata, come noi professionisti della lamentela da reclusione, ma è stata travolta: malati, operatori sanitari, cassiere, farmacisti, contadini, tutti coloro che ci permettono di continuare a vivere dignitosamente in questo tempo.
Allora via, indossiamo un sorriso e facciamo bene quel che sappiamo fare e scherziamoci sopra anche. Come in questa pastiera, che pastiera non è. Pasqua è alle porte.
frolla:
250 g di farina
30 g di zucchero
1 uovo
120 g di burro
1 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di lievito in polvere
ripieno:
200 g di riso Roma
500 ml latte
sale
1 cespo di scarola
2 cucchiai di olive taggiasche
1 spicchio di aglio
olio evo
1 cucchiaio di colatura di alici
10 g di pomodorini secchi sottolio
120 g di scamorza affumicata
1 cucchiaio di Parmigiano reggiano grattugiato
250 g di ricotta
Frolla: impastare tutti gli ingredienti, avvolgere il panetto ottenuto in pellicola e riposare in frigo.
Ripieno: cuocere il riso nel latte già caldo e salato fermandolo al dente. Scolare e raffreddare. In una padella profumare due cucchiai di olio evo con lo spicchio di aglio, aggiungere la scarola tagliata a striscioline e le olive. Cuocere fino ad appassimento. Insaporire fuori fuoco con la colatura e raffreddare. Aggiungere poi gli ingredienti rimasti: scamorza a dadini, pomodori, ricotta, Parmigiano e il riso cotto.
Comporre la pastiera stendendo la pasta a ricoprire il ruoto imburrato. Colmare con il ripieno, completare con strisce di pasta.
Forno a 180° per 45 minuti, prima nella parte bassa del forno poi nella media. Raffreddare molto bene prima di servire.
Non ci saremo tutti alle nostre tavole, non ci saremo nel modo in cui siamo abituati e questo può far venire voglia di buttare via tutto.
Ma ce la possiamo inventare una nuova Pasqua.
Lo dobbiamo ad ogni singola persona che da questo virus non è stata solo sfiorata, come noi professionisti della lamentela da reclusione, ma è stata travolta: malati, operatori sanitari, cassiere, farmacisti, contadini, tutti coloro che ci permettono di continuare a vivere dignitosamente in questo tempo.
Allora via, indossiamo un sorriso e facciamo bene quel che sappiamo fare e scherziamoci sopra anche. Come in questa pastiera, che pastiera non è. Pasqua è alle porte.
PASTIERA?
frolla:
250 g di farina
30 g di zucchero
1 uovo
120 g di burro
1 cucchiaino di sale
1/2 cucchiaino di lievito in polvere
ripieno:
200 g di riso Roma
500 ml latte
sale
1 cespo di scarola
2 cucchiai di olive taggiasche
1 spicchio di aglio
olio evo
1 cucchiaio di colatura di alici
10 g di pomodorini secchi sottolio
120 g di scamorza affumicata
1 cucchiaio di Parmigiano reggiano grattugiato
250 g di ricotta
Frolla: impastare tutti gli ingredienti, avvolgere il panetto ottenuto in pellicola e riposare in frigo.
Ripieno: cuocere il riso nel latte già caldo e salato fermandolo al dente. Scolare e raffreddare. In una padella profumare due cucchiai di olio evo con lo spicchio di aglio, aggiungere la scarola tagliata a striscioline e le olive. Cuocere fino ad appassimento. Insaporire fuori fuoco con la colatura e raffreddare. Aggiungere poi gli ingredienti rimasti: scamorza a dadini, pomodori, ricotta, Parmigiano e il riso cotto.
Comporre la pastiera stendendo la pasta a ricoprire il ruoto imburrato. Colmare con il ripieno, completare con strisce di pasta.
Forno a 180° per 45 minuti, prima nella parte bassa del forno poi nella media. Raffreddare molto bene prima di servire.
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