Spinaci e uova dei tempi di guerra


Non mi abituo a questa cosa di vivere in un Paese libero, mi commuove, mi onora, mi apre ad una gratitudine senza fine che non si è ancora esaurita, verso chi ha permesso tutto questo, attraverso imprese piccole e grandi, conosciute e nascoste, epiche e quotidiane.
Per cui oggi festeggio, naturalmente con un piatto, semplice, estremamente semplice ma dal titolo unico, tratto dal libro “Partigiani a tavola -  Storie di cibo resistente e ricette di libertà” di  Lorena Carrara ed Elisabetta Salvini (FaustoLupetti editore).
Cosa c'entra la cucina con la guerra? Le autrici hanno voluto recuperare il valore del partecipare alla stessa tavola come partecipazione a comuni valori. Le ricette che riportano fanno parte della storia ma soprattutto della tradizione contadina dei luoghi dove principalmente si sono mossi gli eventi che ci hanno portato ad oggi. Con l'augurio che nulla di quello che è stato vada perduto, che la liberazione che altri ci hanno regalato sia un impegno da continuare per tutti noi e che sappiamo ancora condividere un cibo comune alla tavola della vita. Buona festa della Liberazione.


SPINACI E UOVA DEI TEMPI DI GUERRA





per 6 persone:
1,5 kg di spinaci
pane raffermo da crostoni 6 fette
4 uova
3 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
maggiorana fresca
burro o olio evo
sale qb


Mondare gli spinaci, lavarli e cuocerli per pochi minuti in acqua salata a bollore. Scolarli e ripassarli in padella con olio (o burro) e un pizzico di sale. Nel frattempo sbattere le uova con il Parmigiano e qualche fogliolina di maggiorana e versare nella padella con gli spinaci. Mescolare con delicatezza per pochi minuti, devono rimanere cremosi, non è una frittata. Servire accompagnando con le fette di pane tostate su una piastra calda o ripassate in padella con burro. 

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