Auguri Pellegrino! - Tortellini bugiardi in brodo povero e poveracce

La Marietta al tempo del Covid. Ci ha provato il Covid a fare lo sgambetto ai festeggiamenti per il compleanno di Pellegrino Artusi, uno dei padri della cucina italiana, autore del famosissimo  La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene.", il manuale di cucina che ancora si regala volentieri a chi si occupa per piacere o per diletto di mettere a tavola nel quotidiano.

E che compleanno, il 200°! 

Ma non ci è riuscito. 

Una piccola sospensione e via, la grande Festartusiana sta attraversando Forlimpopoli, sua città natale, dal 1 al 9 agosto. Quanto ci ha salvato il cibo nella scorsa primavera! Chi lo avrebbe detto che lo spirito di Pellegrino ci avrebbe accompagnati in questa impegnativa avventura insegnandoci a non provare vergogna nel tuffarci in sughi ed impasti per sopravvivere a giorni pesanti. Come si sarebbe comportato Pellegrino, lo chiamo per nome perché dopo tanti anni di frequentazione un po' ci conosciamo, in un tempo in cui andare a fare la spesa era da considerarsi un evento? Avrebbe rinunciato a mettere in tavola qualcosa di semplice ma speciale, accessibile a tutti e capace di “dare diletto alla mente e pascolo al corpo”?

Non credo proprio.

Si sarebbe chiuso nel suo orticello, felice dello scampato pericolo e girando le spalle a chi invece si sarebbe trovato fra le fila dei meno fortunati?

Non credo proprio.

Io credo che il nostro amico di pentole avrebbe rinsaldato la sua fede nel km zero (ma lo ha inventato lui?), non si sarebbe scoraggiato sapendo di non poter avere molti ingredienti a disposizione ma si sarebbe rivolto a sinceri contadini per ottenere i elementi disponibili o addirittura sarebbe sceso nel suo orto a recuperarli insieme ad un paio di uova di gallina. Credo che avrebbe cercato di dare da vivere anche a chi non era del suo paese e si sarebbe fatto recapitare qualche poveraccia dal vicino Adriatico, perché l'unione fa la forza e Pellegrino, che con il suo trattato di cucina ha unito l'Italia prima di Garibaldi, ben lo sapeva.

Avrebbe poi portato il tutto alla fedele Marietta, la sua fedele governante. E' a lei che ogni anno viene dedicato un premio per cuochi amatoriali. Con lei avrebbe discorso del piatto che aveva in mente e le avrebbe lasciato l'onore della preparazione.

Ingredienti facilmente reperibili, elementi poveri ma non trascurati,”fini”, la volontà di unire mettendo insieme un formato di pasta emiliana con un regalo del romagnolo Adriatico.

E questo per realizzare anche nel momento della crisi un piatto della festa.

Per vincere sulla sorte sfortunata ( e Pellegrino era purtroppo esperto anche in questo), per rispondere con la serenità di un piatto offerto alla tentazione della divisione, del rancore e della rabbia, per rinsaldare legami oltre le sofferenze attraversate e “le mortificazioni subite”.

Caro Pellegrino, maestro di cucina e di vita, continua ad ispirarci ricette e giusti comportamenti per dare o ridare sapore alla vita, per imparare ad amare “il bello e il buono ovunque si trovino”. Anche nei periodi difficili.

Questo piatto naturalmente è il mio piccolo regalo al grande Pellegrino, un piatto ispirato alla sua filosofia di vita e di pentole.


TORTELLINI BUGIARDI IN BRODO POVERO E POVERACCE




pasta:
2 uova
200 g di farina
un ciuffo di prezzemolo

Vongole:
un filo di olio evo
500 g di poveracce (sono le vongole piccole dell'Adriatico)
mezzo bicchiere di vino bianco
1 spicchio di aglio
gambi di prezzemolo

brodo:
olio evo
1 cipolla
1 ciuffo di prezzemolo
1 spicchio di aglio
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
1 crosta di Parmigiano reggiano

Brodo: in una casseruola mettere un filo di olio evo, profumare con aglio che andrà tolto appena inizia a colorare, la cipolla a tocchetti, il prezzemolo lavato. Rosolare bene, coprire con 700 ml di acqua e aggiungere il concentrato (regolatevi per l'intensità di colore che preferite) e la crosta di Parmigiano pulita. Far bollire un'ora poi filtrare.
Pasta: lavare e tritare il prezzemolo, unirlo alle uova e con questo composto impastare la farina. Avvolgere il panetto ottenuto in pellicola e far risposare 30 minuti. Stendere poi la pasta, ricavarne dei quadrati di 4 cm di lato e chiuderli unendo i lembi prima a triangoli poi sul dietro del tortellino.
Poveracce: in un'ampia padella riscaldata, mettere un filo di olio, lo spicchio di aglio, i gambi di prezzemolo e le poveracce. Bagnare con il vino bianco, coprire e attendere che le conchiglie si aprano. Man mano lo fanno, toglierle dalla padella, e sgusciarle ponendole in un piatto e chiudendo con pellicola per mantenerne l'umidità.
Portare a bollore il brodo povero, cuocervi i tortellini e all'ultimo momento unire le poveracce. Impiattare completando con un trito di prezzemolo.


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