Polpo arrostito con cime di rapa e ceci

Inizio questa giornata in punta di piedi, sosto alla sua soglia, non mi ci voglio buttare dentro di colpo.
Voglio trattenere il respiro, ripensare, a quello che è stato dallo scorso marzo.
Qualcosa più grande di noi che è diventato parte di noi, che ci ha buttato in faccia dure realtà, ha immobilizzato noi iperattivi, indispensabili, onnipotenti che hanno scoperto che indispensabili non sono e sono pure impotenti. E che il mondo gira ugualmente. Forse gira anche meglio.
Ci ha fatto toccare con mano che da soli non si vive e nemmeno si sopravvive.
Ci ha fatto ribaltare la scala dei valori e abbiamo eletto eroi coloro che fino a due giorni prima guardavamo con aria di sufficienza.
Ci ha fatto capire cosa significa vivere insieme, davvero, per amore ma anche per forza.
Ci ha fatto capire cosa significa avere dei figli e tenerceli, tutto il giorno.
Ci ha spalancato gli occhi sulle piccole cose, sul valore di gesti antichi che forse noi, figli della velocità e della tecnologia, avevamo dimenticato o  giudicato banali. Come il cucinare.
"Non ho tempo per cucinare, ho cose più importanti di cui occuparmi".
Eppure, quanto ha fatto il cucinare in queste settimane! Quanto ci ha fatto sentire vivi, capaci di risolvere un pasto con quel che c'era, capaci di stupire chi avevamo a fianco, capaci di farci lavorare insieme, di riempire il tempo facendo nascere qualcosa di nuovo. E capaci di risparmiare. Sì, abbiamo addirittura fatto il pane in casa, figuriamoci se d'ora in poi avremo bisogno di comprare la frittata al supermercato!
Che bella circolazione di idee è stata messa in moto fra i nostri ricettari.
Quanti chef hanno messo a disposizione il loro sapere con gratuità, per aiutarci a trascorrere meglio questo tempo. Dal primo giorno della quarantena ho potuto seguire le lezioni, vere, appassionate coinvolgenti ed estremamente professionali, di un giovane cuoco di Ferrara, Simone Finetti,che senza risparmiarsi ha cercato di trasferire le conoscenze acquisite in Alma a noi appassionati.
Per me che, per raggiunti limiti di età, Alma è una meta irraggiungibile, è stato un regalo della vita.
E anche i grandi, loro, gli chef  inarrivabili, hanno avuto bisogno di noi piccoli cuochi di casa per sentirsi utili con le loro dirette. E anche loro ne hanno regalate davvero tante di ricette e con ingredienti incredibilmente normali. Nessuna bacca dell'ultimo cespuglio che cresce sulla sponda destra del Fiume Giallo. Solo patate, pane, verdure, pasta. Una pacchia per noi cuochi di provincia!
L'ho sempre saputo e ne sono convinta sempre di più. Cucina e vita sono un unico impasto.
Una ricetta può fare tanto anche attraverso uno schermo. Per questo da marzo ho cercato di esserci, tutti i giorni, per dire a chi passava da queste righe in cerca di idee per il pranzo "Ci sono, te lo dico con una ricetta".
Mi fermo. Occorrerebbero fiumi di parole per descrivere, per raccontare tutto quello che è stato e non basterebbero ancora. Ognuno dentro di sé porterà un mondo, un nuovo mondo. E' ora di lasciare il nido sicuro di casa nostra e ricominciare a circolare, a piccoli passi, con il garbo di chi sa di muoversi in un negozio di cristalli. Ho voglia di aria, di sorrisi anche se al di sopra delle mascherine e di sole. Ho voglia di vedere tutti. Per gli abbracci aspetterò ancora un po'.
Intanto, per non sbagliare, vado in cucina.
E' un giorno importante, ci vuole un piatto speciale.

POLPO ARROSTITO CON CIME DI RAPA E CECI




1 polpo da un chilo circa
aromi per l'acqua di cottura (sedano, carota, cipolla, pepe, chiodi di garofano, alloro, aglio...)
olio evo
un mazzetto di cime di rapa
pomodori secchi sottolio
200 g di ceci lessati

Pulire il polpo svuotando la testa dalle interiora, togliere anche gli occhi e il becco alla base dei tentacoli. Sciacquarlo. Portare a bollore una pentola di acqua salata con gli aromi scelti. Tenere il polpo per la testa e calarlo per tre volte in acqua in modo da far arricciare i tentacoli. Immergerlo poi completamente, coprire e cuocere a fiamma bassa per circa 40-50 minuti, la punta di un coltello dovrà penetrare con facilità. Togliere dall'acqua e far intiepidire.
Nel frattempo mondare e lavare le cime di rapa, scottarle in acqua bollente salata, trasferirle in acqua e ghiaccio, tritarle non troppo finemente e ripassarle in padella con due cucchiai di olio evo e uno spicchio di aglio. Aggiungere anche qualche filetto di pomodori secchi sottolio e i ceci. Controllare la sapidità e far insaporire per una decina di minuti, con il coperchio per mantenere bene l'umidità.
Separare i tentacoli dal polpo, velarli di olio evo. Scaldare molto bene una padella o una piastra poi arrostirvi i tentacoli, senza aggiungere grassi. 
Impiattare mettendo sul fondo due cucchiai di cime di rape e ceci e sopra due tentacoli arrostiti. Se occorre, una macinata di pepe e una goccia di olio evo crudo. 

Commenti

Post più popolari