Pane del buon anno

Ciao 2020! Se temevi di passare inosservato, tira pure un sospiro di sollievo. Forse non si ricorderanno di te i bambini che sono nati con la mascherina, naturale completamento al sorriso degli occhi di chi li circonda. Ma tutti gli altri si ricorderanno di te, eccome! Anzi, credo che chi ti ha attraversato, porterà sulla propria anima questa impresa come una medaglia al valore. Ci hai mostrato che l'impossibile può diventare quotidiano. Che la realtà è più cruda di un film. Che puoi mancare l'appuntamento più importante della vita, quello con i tuoi cari che si aggrappano a te con uno guardo senza poterti sfiorare e che nonostante questo, sei ancora vivo. No, non si muore di crepacuore. Ci hai fatto vedere che Rambo è morto. Abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, non ci salviamo da soli, nemmeno da un virus invisibile, e ci hai fatto capire che queste non non sono frasi da cioccolatini. Ci hai reso piegati, impotenti e allo stesso tempo ci hai innalzato su tutto e su tutti rendendoci capaci di costruire tempi e spazi che mai avevamo immaginato prima. Hai risvegliato attenzione e gratitudine. Hai sconvolto il nostro modo di classificare gli essere umani e a guardare con infinita ammirazione e gratitudine le mani e gli occhi di infermieri, commessi e addetti alle pulizie, persone che vedevamo lì perché "evidentemente non sono riusciti a fare di meglio". E sono stati invece proprio loro il nostro meglio in questo tempo. Caro 2020, non mi scaglierò contro di te. Hai tolto persone care alle nostre famiglie, ci hai lasciati soli sulle soglie di un ospedale, ci hai fatto trepidare per l'arrivo dell'esito di tamponi di figli e ed amici, ci hai fatto sentire strette le nostre case, allibiti in fila per comprare il pane. Ma sei stato un tempo e non tutti lo hanno avuto. Ci hai regalato occasioni per essere migliori, per creare vita, anche attraverso delle semplici ricette da spargere con abbondanza per creare legami, per dire vicinanza e incoraggiamento a chi non vedevi ma sapevi che c'era. Grazie. No, non mi dimenticherò di te caro 2020, perderei un'occasione. Ma vedi un po' di non lasciare troppi strascichi in giro. Abbiamo voglia di aria fresca, di luce, di abbracci, tanti, tantissimi abbracci. Cari amici che non amate il contatto fisico, vedete di starmi lontani perché quando tutto questo sarà finito, vi soffocherò con i miei abbracci! E soprattutto, misterioso 2021, regalami di poter tornare ad allungare la tavola, per ospitare i miei figli e tuti gli amici di Fatemi cucinare! Buon anno di cuore a tutti. E non sono parole di circostanza, ma questo lo abbiamo capito bene. Intanto chiamiamo a noi buone giornate con i cibi portafortuna. Io ho nascosto un po' di uva nel pane.


PANE DEL BUON ANNO





150 g di farina Manitoba
200 g di farina 0 o 00
1 uovo
125 ml di latte
50 g di panna fresca
5 g di sale
20 g di zucchero
12 g di burro
5 g di lievito di birra fresco
3 cucchiai di uvetta sultanina
per pennellare: 1 tuorlo e poca panna

Ammollare l'uvetta in acqua tiepida. 
Miscelare e setacciare le farine.
Sciogliere il burro e aggiungerlo al latte. Far intiepidire poi mettere nella ciotola della planetaria con lo zucchero e il lievito sbriciolato. Azionare aggiungendo qualche cucchiaio delle farine. Continuare ad aggiungere farina e panna alternandole. In ultimo aggiungere il sale. Far riposare l'impasto coperto per un'ora. dare una piega a tre, coprire e attendere 20 minuti. Dividere l'impasto in 7 parti e stenderne ciascuna a rettangolo su cui distribuire parte dell'uvetta ben strizzata.




Arrotolare su se stesso dal lato corto e porre nello stampo scelto. Io ho utilizzato uno stampo da budino. Precedere con gli altri 6 pezzi.





Coprire con pellicola e far lievitare un'ora e mezza circa. Portare il forno a 180°.Nel frattempo sbattere il tuorlo con la panna e lucidare la superficie del pane. Cuocere per circa 25 minuti, controllando la cottura con uno stecchino. 









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