Frittata al radicchio tardivo di Treviso

In tanti sanno che la frittata è un simbolo della cucina di casa mia. Quando i ragazzi erano piccoli e io dovevo assentarmi per motivi di lavoro o altro, sapevano già che il papà avrebbe provveduto loro. E lo ha sempre fatto. Senza farmelo pesare, salutandomi con un "Resta pure finché devi e finché vuoi". Non nascondiamo la testa sotto la sabbia. Non tutti gli uomini sono così. Solo che i ragazzi sapevano già come sarebbe finita: frittatona. Mi manca il caos di quei giorni, mi manca averli tutti a tavola. Una frittatona è quello che ci vuole per vincere la nostalgia. E poi, con tutta questa verdura mica l'avrebbero mangiata.


FRITTATA AL RADICCHIO TARDIVO DI TREVISO





per due persone:
1 caso di radicchio di Treviso tardivo
1 scalogno
olio evo
3 uova
20 g di Parmigiano reggiano grattugiato più qualche scaglia
2 cucchiai di latte
burro
gherigli di noce
sale e pepe

Mondare il radicchio, lavarlo, conservarne tre foglie da tenere in ammollo in acqua ghiacciata per mantenerne la croccantezza. Tagliare a tocchetti le altre. Scaldare una padella, mettere un cucchiaio di olio, rosolarvi dolcemente lo scalogno mondato e affettato, aggiungere il radicchio a tocchetti e cuocere brevemente a fiamma viva. far raffreddare. In una ciotola battere le uova con il Parmigiano, il sale, un pizzico di pepe. Aggiungere anche il radicchio stufato. Ungere bene di burro una padella e versarvi il composto di uova. Mettere il coperchio e portare a cottura girando la frittata a metà (niente acrobazie, aiutatevi con un piatto su cui farla scivolare). Recuperare  le foglie di radicchio messe in acqua, asciugarle bene e condirle con un filo di olio evo e un pizzico di sale. Unire qualche scaglia di Parmigiano e qualche gheriglio di noce spezzettato grossolanamente. 

Servire la frittata ponendo al centro le foglie di radicchio crudo condito.




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