Ribollita (una delle tante)

Amo moltissimo il cavolo nero e amo moltissimo le zuppe, fanno casa. Ora che questa verdura ha definitivamente valicato i confini toscani (un tempo facevo più fatica a trovala), la utilizzo un po' dappertutto ma pare che la ricetta regina sia questa, la ribollita. Ve la propongo, senza la pretesa di averne catturato la versione  migliore o davvero, davvero autentica. E' una zuppa povera e credo sotto ci sia il vecchio caro ingrediente conosciuto sotto il nome di "quel che c'è". Se qualche amico toscano mi legge, mi dia volentieri i suoi suggerimenti per migliorare. Intanto, buon fine settimana!


RIBOLLITA (UNA DELLE TANTE)




olio evo

mezzo gambo di sedano

2 carote

1 cipolla

2 pomodori pelati

150 g di fagioli cannellini 

100 g di cavolo nero

1 grano di pepe

sale

2 fette di pane toscano (in mancanza ho utilizzato pane integrale tostato con un velo di olio e sfregato di aglio)


In due cucchiai di olio evo (bono, direbbero i toscani), soffriggere dolcemente sedano, carota e cipolla mondati e fatti a dadini. Aggiungere poi i fagioli cannellini e far insaporire; unire anche i pelati rotti con le mani e le foglie di cavolo nero private della costa centrale, lavate e tagliate a striscioline. Coprire di acqua fredda, 2 cm sopra il livello delle verdure e una volta arrivata a bollore, abbassare la fiamma, mettere il coperchio e cuocere la zuppa dolcemente per 30 - 40 minuti. Assaggiare di sale e pepe e nel frattempo preparare il pane. Non l'ho inserito nella zuppa ma messo alla fine per mantenerne la croccantezza: Pecorino e evo a crudo a completare. Servire caldo. 

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