Un panino a Capodanno: Little big hope
Alla tavola di questo neonato anno chiamo all'adunata tanti elementi solitamente considerati portafortuna, declinandoli naturalmente dal punto di vista della coordinate emiliane in cui mi trovo. Dunque lenticchie e cotechino con un pizzico di verde che richiama la ricchezza. Che sia un anno ricco di speranza, che ci aiuti a tenere dritta la schiena. Il viaggio non è terminato, è necessario ritemprare le forze dell'anima e del corpo. Alle prime provvede il sentirci insieme, al secondo questo panino. Inauguro l'anno con un moto di fierezza. Questo panino mi piace così tanto che ho voluto dargli un nome proprio: Little big hope, Piccola grande speranza. Piccola perché un panino è poca cosa, come sono poca cosa i piccoli infiniti gesti che attraversano le nostre giornate. Sembrano inutili, banali. La differenza è data da come li compiamo, dalla cura che mettiamo in ciascuno di loro. E questo può generare una grande speranza, per noi e per chi ci sta vicino. Va bene, la racconto tutta. Ho cercato anche come si può registrare un marchio da affibbiare a questo panino. Niente. Troppo complicato! Ma quando lo rifarete a casa, non dite che è un panino. Dite che è un Little big hope! Buon anno!
Quello che vedete sullo sfondo è il lavandino di cucina.
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