Il brodo di Natale







"Ciao cara Bianca! Volevo dirti che (ovviamente di corsa) mi sto prodigando per raccogliere delle ricette del primo piatto del pranzo di Natale in tutta Emilia per farne un libretto da regalare...".
Mi piace ritornare agli inizi per gustarmi meglio le cose che mi capitano. Le righe con cui apro questo post vengono dalla chat Messanger del 1 dicembre 2020. E' Irene Fossa, scrittrice gastronomica di Parma. Ci siamo conosciute a casa sua ad un corso con Rina Poletti, la regina della sfoglia. Non abbiamo impiegato molto tempo a capirci. Ho guardato con ammirazione a questa ragazza preparata, timida ma intenta a far spazio ai propri sogni, con garbo, senza ferire nessuno, inclusiva. Alla sua proposta ho detto di sì o meglio, "sì, volentieri".
Non si è trattato di buona educazione ma di gratitudine per essere stata coinvolta in un progetto così bello, così profumato di tavole e di case vere, come casa mia, dove alla domenica non venivamo svegliati da un bacio ma dal profumo del brodo che il mio babbo, alzatosi per tempo, aveva già messo su. Un progetto che nemmeno Irene penso, aveva immaginato in tutto il suo crescere. Un viaggio da Piacenza a Rimini, lungo la via Emilia, per cogliere tutte le differenze delle diverse ricette dei primi di Natale e riscoprirsi alla fine tutti uguali nella ricerca di una tavola capace di accoglierci. Il libretto dunque è nato, ha rallegrato tante persone lo scorso Natale e grazie alle illustrazioni di Lucia Catellani, illustratrice reggiana, ora ha indossato l'abito della festa pronto ad un nuovo Natale.
Irene e Mattia Fiandaca, gastronomo (che spero di conoscere presto di persona, intanto, grazie social!) curatori del libro o meglio "Del brodo", come ormai lo chiamiamo, hanno preso la cosa molto sul serio e come in ogni favola natalizia che si rispetti, hanno da mesi rivestito gli abiti da alacri folletti per far sì che questo nuovo miracolo potesse accadere. Tante sono le persone che hanno chiamato a rendere il viaggio del Brodo sempre più atteso, nomi importanti, regalati con generosità a supportare la nostra Emilia e i suoi sapori. Il mio preferito? L'Orietta! E non aggiungo altro. Ma ci credete? Sono in un libro con l'Orietta! Troppo felice! Regalatevi questo libro, regalate questo libro, regalerete un pezzo di noi, della nostra Emilia. E' un libro bello e buono, in tutti i sensi. Come lo scorso anno, parte del ricavato andrà a sostegno del Tortellante di Modena, un laboratorio terapeutico – abilitativo dove giovani e adulti nello spettro autistico imparano a produrre pasta fresca fatta a mano. Riassumendo. 
- Andate su IlbrododiNatale.it per conoscere in modo più approfondito l'iniziativa.
- Comprate il libro, compratene tanti, regalateli.
- Infine venite a conoscere il Brodo da vicino, Irene e Mattia hanno organizzato un magnifico book tour (un giro di presentazione del libro, per quelli della mia età) con tante tappe in tutta Emilia. 
Segnatevi questa: 4 dicembre, ore 18, Spazio Gerra a Reggio Emilia. Io ci sono e porto il mio brodo. 

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