Una Festa "vista cucina".

UNA FESTA "VISTA CUCINA"




Concludo la mia esperienza di "assaggiatrice" alla Festa S. Ilario con alcuni pensieri.

Cosa mi piace delle Feste? Quel che c’è prima, quel che ci sta dietro.

Solitamente si arriva, due chiacchiere, un giretto alla ricerca di volti conosciuti, si gira, si sceglie dove sostare, sedersi, mangiare, insomma assaporare la festa, in tutte le sue declinazioni.

Ma io sono curiosa e mi piace saper come si è arrivati a creare quell’atmosfera, quel servizio, quel piatto. Così, qualche settimana fa,  ho dato una sbirciatina al dietro le quinte della Festa S. Ilario. Naturalmente dal mio punto di vista, quello per cui mi conoscete, l’angolo cucina. 

È una festa con radici che si allungano nel tempo e negli spazi del nostro paese, che ha visto intrecciarsi le competenze dei territori di provenienza delle tante persone che vi abitano o che hanno trovato qui, negli anni, la loro casa. Ho girato per la cucina dei ristoranti, pesce e tradizionale, ho rubato minuti preziosi ai cuochi, ho avuto il piacere di assaggiare. Ho visto mani all’opera per permetterci di gustare golosità di ogni tipo, ancor più gradite in questi giorni di estrema calura in cui nessuno di noi ha voglia di mettersi a i fornelli. Quasi nessuno, lo so, è una mia debolezza.

Cos’hanno in comunque questi cuochi? Passione, la si legge negli occhi. Competenza, non esibita ma trapelata dalla padronanza nel gestire, con cura, i grandi numeri. Disponibilità, a creare un intreccio fra piatti navigati e cenni di novità, tradizione e innovazione, con occhio attento a tutte le generazioni. Capacità di far squadra, coordinandosi con pari e volontari, in situazioni non familiari, con una strumentazione tutta da scoprire. Fatica, amica della soddisfazione del lavoro fatto insieme in nome di una comune visione del mondo e delle persone.

Quando ci siederemo a tavola, dopo aver ordinato, e vi assicuro che la scelta è tanta, mentre attendiamo di essere serviti, proviamo ad immaginare chi c’è in cucina, chi si è preoccupato di reperire personale e ingredienti di qualità, chi ha chiuso cappelletti in piedi alle 3 del pomeriggio in piena estate, chi si è alzato alle 5 di mattina per far trovare il pesce pulito ai cuochi, chi da sempre si preoccupa che posate e stoviglie siano lucide e pronte all’uso, chi si è premurato di farci trovare acqua e vino freschi.



Proviamoci. Sarà un modo piacevole di ingannare il tempo, nell’attesa di poter gustare prima con gli occhi e poi con gli altri sensi, quanto ci verrà preparato, spesso in maniera espressa, al momento, tutto fresco.

E quando ci troveremo davanti il nostro piatto, ricordiamoci di alzare lo sguardo a chi ce lo avrà portato, di sorridere e di ringraziare. Sarà un grazie che arriverà ad ogni singolo volontario della Festa che troverà ancora una volta, per un altro anno ancora, che sì, ne vale la pena. Grazie.




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