Emilia Food Fest - Carpi
Mi piacciono le feste di paese, quelle dove allegria, eventi, territorio e cibo vanno a mescolarsi per creare un momento perfetto.
Questo fine settimana ho partecipato alla prima edizione di Emilia Food Fest. Ci mancava. Ci voleva.
Dal 23 al 25 settembre la città di Carpi, città di confine come il paese dove abito io, ha ospitato questo festival culturale e gastronomico, pensato per celebrare i sapori e le tradizioni della Via Emilia.
Teatro della manifestazione, una delle piazze più belle d'Italia, Piazza Martiri, mozzafiato.
Carpi va conosciuta al di là del Festival.
Produttori selezionati hanno esposto i prodotti emiliani più conosciuti: porcini, pasta fresca, salumi, farine, confetture, vini, mostarde e chi più ne ha, più ne metta
L'orologio delle tre giornate è stato scandito da una generosissima offerta di eventi alla portata di tutti, esperti del settore, appassionati e famiglie.
E tanti, tanti cooking-show, degustazioni guidate, incontri con autori, cuochi, chef, produttori e gastronomi. Il Paese dei Balocchi per chi come me non è mai sazio di assaporare tutta la vita che esce dalla terra e dalle cucine.
Cosa mi porto di queste giornate?
- aver avuto l'onore di aiutare a stendere la sfoglia a mattarello nello stand di Rina Poletti, la Regina della sfoglia emiliana. Mi sono sentita benedetta dal suo sapere, dalla sua presenza, dalla sua generosità, dalla sua capacità di accoglierti e farti sentire capace, dalla sua umiltà. Rina si presenta con il grembiule da rezdora ma fra le mille cose, insegna all'Alma, è il cuore dell'Accademia della sfoglia
ed ha formato sfogline e sfoglini provenienti da ogni parte del mondo, contribuendo meglio di un ambasciatore, a diffondere e a far amare la nostra Emilia. E dopo aver steso sfoglia per qualche ora, sento che presto programmerò una bella serata a suon di mattarello. Voglio che Rina sia fiera di me.
- aver partecipato alla Disfida delle paste ripiene in brodo dell'Emilia Romagna con le sfogline rappresentanti le diverse province della Via Emilia. Io ho portato il cappelletto reggiano, eseguito secondo il disciplinare approvato lo scorso maggio e che ha tributato la De.Co. per questa pasta che rallegra da sempre le tavole e gli animi che vi si siedono attorno
- aver visto riaccendere il fuoco sotto "Il brodo di Natale in Emilia Romagna", il libro di Irene Fossa e Mattia Fiandaca presentato lo scorso anno a novembre e che ora riprende il suo viaggio di presentazione in diversi luoghi della nostra regione e anche oltre. Si sa che noi emiliani piacciamo e il Natale è ormai prossimo, mica ci vorremo far trovare impreparati!
Complimenti a chi ha organizzato tutto questo. Quest'anno ho solo assaggiato, ma il prossimo anno chiedo ospitalità a Carpi per non perdermi nulla.
La Disfida delle sfogline
Sfoglini della Via Emilia
Albarosa Zoffoli chef,
coordinatrice della giuria
E al termine della Disfida, cappelletti per tutti!
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