"Parma - mare"

"PARMA - MARE"



Ieri sera ho partecipato al primo incontro del ciclo "Parma - mare" proposto da Laboratorio aperto di Parma, Città creativa Unesco per la Gastronomia.

Il Laboratorio è uno spazio recentissimo, dedicato alla cultura dell’eccellenza agroalimentare e  promuove la partecipazione attiva dei cittadini e la collaborazione tra i principali attori della filiera, dando vita a progetti culturali ( con attenzione all'aspetto digitale), atti ad includere i cittadini in quelle che sono la scoperta e la consapevolezza di quanto a livello mondiale è riconosciuto identitario per il nostro territorio, il mondo agroalimentare.

Oltretutto il Laboratorio ha sede nel Complesso monumentale del monastero di San Paolo, recentemente riqualificato, una meraviglia per gli occhi, tutto da riscoprire.

Fra i 100 appuntamenti (sì, avete letto bene), fissati per questo Autunno e rivolti a tutte le fasce di età, sono partita con "Parma - mare", il tratto di strada che porta appunto la città di Parma fino al Mar Tirreno, percorso abituale per chi abita dalle nostre parti. Ebbene il laboratorio è dedicato a far prendere consapevolezza di quanti diversi territori, zone, produzioni d’eccellenza, storie e persone si incontrano percorrendo appunto questo tratto di strada.

Guide dell'incontro sono stati l gastronomo Paolo Tegoni e l’enologo Filippo Valla.
Ospite in rappresentanza dei territori della Bassa, Rosalba Scaglioni, della Trattoria Leon d'Oro di Zibello.

E qui mi fermo perché Zibello è conosciuta in tutto il mondo per i suoi culatelli. Questo paesino, un fazzoletto di terra, lontano dalle strade principali, forse non ben conosciuto nemmeno da noi che vi siamo vicini, vanta la "presenza" forte e tangibile di due personaggi quali Giovannino Guareschi con il suo mondo piccolo dipanato lungo le rive del Po e Giuseppe Verdi. Senza parlare del sindaco attuale, un tal Massimo Spigaroli.

E vanta anche l'amore di chi questa terra la vive perché Rosalba ci ha affascinato con il racconto della sua terra, della leggerezza del vivere dei suoi abitanti, della sua storia e dei suoi terreni, della sua configurazione geografica, delle persone che la vivono e l'hanno vissuta intessendone i ritmi e i tratti.

Rosalba è, con la sua famiglia, la custode di una preziosa cantina, ove maturano 180 culatelli destinati ad arrivare sulle tavole del suo ristorante, dopo un riposo di 12 o 24 mesi (arrivano da lei all'anno di vita) e soprattutto dopo esser stati cullati, accarezzati e trattati dalle mani sapienti del suo papà. Ma Rosalba non è solo questo, è tanto e tanto ancora perché è una donna appassionata e appassionante.

Ci ha portato in degustazione un piatto appartenente alla cucina povera del suo paese, gli gnocchi aperti, un tempo semplicemente impastati con farina ed acqua del Po, ora ripensati da lei con un inatteso pesto di canapa, altra pianta della zona. In accompagnamento un Fortana, vino giovane, leggero, capace di sopravvivere al terreno sabbioso del grande fiume, prodotto da Podere Crocetta, Zibello.

Riporto un pensiero di Rosalba sul fare cucina di territorio: "Far cucina tipica esprime l'arte di arrangiarsi, di rendere in maniera eccellente quei prodotti offerti dalla tua terra che sa ancora di palude e povertà".

Un'ultima nota: quella di ieri è stata solo la prima tratta del Percorso Parma - mare e sul torpedone che ci porta c'è ancora posto ma occorre prenotarsi! Qui trovate come.

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