Scrigno di Venere
Rimango in tema riciclo. E spiego anche il motivo. Il primo giorno dell'anno ho avuto ospiti inaspettati. Una piacevolissima sorpresa perché "Chi ha ospiti il primo dell'anno, ha ospiti tutto l'anno!" e questo a me piace molto. A che serve tanto buon cibo se non lo puoi offrire?
Fatto sta che le cose inattese mi danno anche un po' di apprensione, paura di non aver abbastanza cibo, di non avere uno spazio sufficiente, di non avere la tovaglia abbastanza lunga o piatti e bicchieri uguali per tutti. In realtà non li ho, ho un mix di colori, forme e servizi e un debito infinito verso il signor Nutella e i suoi meravigliosi bicchieri. Ma questo è il meno.
Se sono agitata non ragiono bene, faccio male i calcoli, prendo conti per contesse.
Per farla breve, ho cotto il doppio dei cappelletti che mi servivano! Li ho rapidamente tolti dal brodo, fatti raffreddare, messi in attesa di una destinazione consona.
Sono tornata ad una di quelle ricette che "prima o poi la faccio", "ma è troppo lunga", "sarà difficile" e mi ci sono buttata. Proprio vero che le cose si fa prima a farle che a dirle. Ne è risultato un piatto bello, da gran festa. Proprio vero che sbagliare non è una tragedia, ci permette di esplorare modalità fino a quel momento mai considerate o lasciate in attesa.
Fatto sta che le cose inattese mi danno anche un po' di apprensione, paura di non aver abbastanza cibo, di non avere uno spazio sufficiente, di non avere la tovaglia abbastanza lunga o piatti e bicchieri uguali per tutti. In realtà non li ho, ho un mix di colori, forme e servizi e un debito infinito verso il signor Nutella e i suoi meravigliosi bicchieri. Ma questo è il meno.
Se sono agitata non ragiono bene, faccio male i calcoli, prendo conti per contesse.
Per farla breve, ho cotto il doppio dei cappelletti che mi servivano! Li ho rapidamente tolti dal brodo, fatti raffreddare, messi in attesa di una destinazione consona.
Sono tornata ad una di quelle ricette che "prima o poi la faccio", "ma è troppo lunga", "sarà difficile" e mi ci sono buttata. Proprio vero che le cose si fa prima a farle che a dirle. Ne è risultato un piatto bello, da gran festa. Proprio vero che sbagliare non è una tragedia, ci permette di esplorare modalità fino a quel momento mai considerate o lasciate in attesa.
SCRIGNO DI VENERE
cappelletti o tortellini avanzati (ma anche freschi se li volete cuocere al momento, avendo l'accortezza di fermare la cottura al dente)
ragù:
350 g di macinato misto
un trito di sedano, carota e cipolla
olio evo
vino bianco
un cucchiaio di concentrato di pomodoro
brodo o acqua per portare a cottura
besciamella:
500 ml di latte
10 g di farina
10 g di burro
sale, pepe, noce moscata
pasta brisée:
300 g di farina
150 g di burro
70 g di acqua fredda
sale
per la superficie dello scrigno:
1 tuorlo
1 cucchiaio di acqua
Brisée impastare tutti gli ingredienti, avvolgere l'impasto ottenuto in pellicola da cucina e farlo riposare in frigo fino all'utilizzo.
Besciamella: far bollire il latte profumandolo con una grattugiata di noce moscata. Fondere il burro in una casseruolina, intridervi la farina, diluire poco per volta con il latte caldo, aggiustare di sale e pepe e mescolare fino a portare ad addensamento.
Ragù: in una casseruola scaldare due cucchiai di olio evo, soffriggere dolcemente il trito di verdure, unir la carne e sgranarla bene per farle prendere colore e tostatura. Sfumare con il vino bianco e quando non si avvertirà più la parte alcolica, aggiungere il concentrato di pomodoro e parte del liquido che poco per volta porterà il ragù a cottura. Abbassare la fiamma e cuocere per due, tre ore sempre mantenendo l'umidità della carne.
Condire i cappelletti freddi con il ragù (anch'esso intiepidito) e la besciamella.
Stendere la brisée e con questa foderare base e lati di una tortiera imburrata e infarinata. Colmare il guscio di pasta con i cappelletti, richiudere con un disco di pasta leggermente più grande della base della tortiera, sigillare bene i bordi bagnandovi le mani, praticare dei forellini sulla superficie per favorire la fuoriuscita di vapore, se vi è rimasta della pasta creare delle decorazioni e applicarle sopra lo scrigno. Pennellare con il tuorlo diluito e sbattuto con poca acqua. Cuocere in forno statico a 180° per 50 minuti circa, controllare la colorazione della pasta. Attendere qualche minuto prima di tagliare a fette così che queste possano rimanere compatte.
Oppure potete pensare alla versione monoporzione, molto,molto carina.
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